Una nuova estate ascolana

Una nuova estate ascolana

Una nuova estate ascolana

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di Stefano Giuseppe Cappelli

Abbiamo atteso un po’ prima di tornare a scrivere, forse per non turbare gli animi esausti dei tifosi bianconeri reduci dalla ormai famosa notte del 25 Maggio .

Abbiamo attesa proprio il 22 Giugno, quasi per esorcizzare quella data maledetta in cui 23 anni fa si consumò a Foggia la fine della cavalcata storica che aveva permesso all’Ascoli degli ascolani, di vivere un sogno per una intera stagione, subito dopo l’incubo del fallimento seguito alla morte del presidentissimo.

Ripartiamo però da quanto vissuto quell’ultima notte di campionato , contro l’Entella infatti, il Del Duca ha offerto lo spettacolo di un tempo, il tifo e la tensione vissuti in campo e sugli spalti hanno creato quel clima da ” finale” che ha di certo aiutato gli 11 in campo.

Una sera vissuta con il cuore in gola in cui insicurezza, ansia e paura hanno affollato le menti degli undicimila supporters del Picchio, che al fischio finale alla 23.00 circa hanno riversato sul prato verde tutta la propria gioia.

Si sì e’ voluto festeggiare una salvezza in serie B , ma non solo.

Un popolo demoralizzato dalle ultime stagioni e rassegnato ad un’annata maledetta ha voluto festeggiare proprio se stesso, rivendicare il proprio orgoglio e forse la presunzione e la fierezza per la sua storia ed il suo blasone; in una parola sola ha voluto festeggiare la vera Ascolanita’.

Quella festa spontanea cosi ottenuta dopo una stagione estenuante vista in diretta TV, ha colpito davvero tutti.

Eppure a sole poche ore di distanza la gioia ha lasciato spazio alle prime delusioni.

Dichiarazioni contraddittorie e tutt’altro che festose iniziate già in sala stampa hanno creato un silenzio apparente ed un’assordante attesa fra i tifosi , spiazzati e abbandonati ad un’estate piena di incertezze da una società in vendita, mai così distante dal suo vero patrimonio inestimabile .

In questo ultimo mese si è atteso un segnale di speranza ma le ultime notizie hanno gettato ancor più dubbi sul futuro bianconero.

E’ già iniziato il tamtam dei comunicati stampa ma della stagione da programmare e della squadra da presentare ai nastri di partenza pare non interessare a nessuno .

Definita la cessione di Favilli, forse tutto il resto può aspettare.

Allenatore, direttore generale, compagine societaria sono avvolti da una nuvola buia e tempestosa, così come ne è avvolta la passione per l’Ascoli e la sua storia.

Davvero pare assurdo che non si riesca nemmeno a festeggiare una salvezza insperata, senza aggiungere polemiche contro tutto e tutti.

Difficile credere che una società ormai orfana degli altri soci , rimasta solo in capo al proprio azionista di maggioranza in partenza per il Canada possa ora affrontare una stagione che si preannuncia oltremodo complicata.

E’ arrivato il momento di chiarire le proprie intenzioni.

Basta con le scommesse vissute già lo scorso anno, basta con le frecciate ai tifosi, alle istituzioni locali e alla storia dell’Ascoli Calcio.

Basta con le scelte di convenienza in panchina e fra i dirigenti e con i favori alle società amiche solo con l’intento di far cassa.

Se si vuole il bene dell’Ascoli è bene uscire quanto prima da questa empasse e da questa silenziosa conduzione e dire una volta per tutte come stanno le cose, senza nascondersi dietro ad astrusi comunicati,  mettendoci definitivamente la faccia.

Sempre se a qualcuno ancora interessino le sorti sportive di quell’Ascoli Calcio 1898 , fiero simbolo di un territorio e della sua gente, che ormai da tempo pare vivere solo nei ricordi dei suoi appassionati tifosi.

Non ci resta che attendere, si attendere,  ma che cosa?

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