120 volte auguri Ascoli Calcio

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di Stefano Giuseppe Cappelli

I giorni che ci separano da Ascoli Padova, gara destinata all’orgoglio bianconero pronto a celebrare i suoi 120 anni, sono vissuti con entusiasmo contagioso,  frutto delle ottime scelte adottate dalla nuova brillante società, dal momento della squadra in campo e dallo splendido anniversario in corso di celebrazione.

Eccellente lavoro di squadra, giusta distanza fra i reparti ed equilibrio misurato sulle fasce laterali, sono solo alcuni dei punti chiave che hanno permesso l’exploit del Vigorito.

Un Ascoli prima di tutto forte, pronto a sacrificarsi su ogni calcio piazzato- ( 11 angoli ad 1), su tutti i traversoni avversari oltre che capace di ergere una vera diga in mezzo al campo. Certo analizzando la gara attentamente, pare proprio che si sia deciso di studiare l’avversario senza concedere mai spunti improvvisi, restando poi sornioni inattesa della palla giusta per sorprenderlo.

A questo punto,nel nostro schema immaginario entra in gioco il talento serbo, nato a Bogatic il 19 Dicembre 1994.

Già sul finire del primo tempo aveva urlato presente con una sforbiciata aerea, finita a fil di palo, poi nella ripresa, si è’ materializzato sul rilancio di d’Elia, innescandosi in un istante al limite dell’area avversaria con una rasoiata degna di un campione.

Un talento, un funambolo d’altri tempi si e’udito immediatamente nel settore ospite del Vigorito.

In effetti solo una prodezza poteva sbloccare il risultato, solo simile a quella che aveva permesso il goal a Cavion contro il Verona, ma che lo spinge sin d’ora a diventare un vero lusso per la categoria.

Forse quello fra l’Ascoli e Ninkovic e’ un rapporto già scritto nel destino.

Il bimbo d’oro serbo che aveva incantato il Partizan di Belgrado prima di trasferirsi in Italia vincendo tre scudetti infatti, ha scelto proprio il Picchio come sua vittima sacrificale lo scorso anno, quando sia all’andata che al ritorno aveva siglato due delle sue quattro reti stagionali.

Evidentemente nessuno in questa nuova società può aver fatto tesoro di quelle perle, ma l’investimento piu azzeccato del mercato, ha già permesso di centrare punti pesanti e di garantire quel minimo di peso offensivo ad una squadra che, ha un innato bisogno di gol.

Fiuto del gol e personalità da campione sono forse al momento le vere sorprendenti qualità di un giocatore che, già da qualche anno però, aveva mostrato problemi di continuità.

Un difetto che appare superato dopo le prime dieci gare in cui dopo le due panchine contro Cosenza e Perugia non ha saltato più un minuto .

Certo qui ad Ascoli senza dubbio ha avuto da subito  le chiavi del gioco ed il peso di dover inventare la giocata anche da solo ne ha acuito le velleità realizzative, ma se l’Ascoli ha 15 punti con soli 9 goal all’attivo gran parte del merito lo deve proprio  a lui.

In un torneo così incerto in cui lo spettacolo è davvero merce rara, sono i talenti che risolvono i momenti chiave e determinano le stagioni.

Puntare su una estrema solidità difensiva, plasmata con muscoli e centimetri e lasciar spazio agli sprazzi di talento offensivo forse non sembra una così brutta idea.

Chissà mantenendo un profilo moderato si affronteranno con maggiore tranquillità anche i momenti no, proseguendo con calma ed attenzione quel progetto di rifondazione che in soli quattro mesi ha già ottenuto primi grandi traguardi e costruito solide certezze.

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